L'arte e il tricolore

Reggio Emilia è la città del Tricolore, patria della bandiera italiana

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Circondata dai Castelli Matildici e da borghi rinascimentali e ancora attraversata dagli echi delle cinematografiche battaglie ideologiche tra Don Camillo e Peppone, Reggio Emilia è la città del Tricolore, che affonda la propria bandiera odierna nel terreno dell’enogastronomia e della cultura, lanciando un invito a proseguire nel tragitto di Destinazione Emilia perdendosi tra le rocche e i sapori, galleggiando con la fantasia sulle acque del Po.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Cultura & Castelli
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - centro storico di Reggio Emlia Reggio nell'Emilia

    Realizzato alla fine del 1400, il Broletto incarna il fascino del misterioso passaggio quasi interamente coperto nel cuore di Reggio Emilia, dove le decorazioni settecentesche e un corteo di botteghe e locali collega Piazza Prampolini e Piazza San Prospero, sede di un mercato settimanale che può vantare la splendida cornice racchiusa tra la facciata neoclassica dell’antica chiesa patronale, le suggestioni neoclassiche dell’architettura urbana e la Madonna col Bambino che, dalla torre del Duomo, sembra dominare e proteggere con la propria trionfale espressione dorata tutta la brulicante umanità sottostante.

     Frutto di numerosi interventi di modifica susseguiti dalla sua edificazione intorno all’857, il Duomo è stato riaperto al pubblico nel 2010, in una veste rinnovata e impreziosita da opere di artisti contemporanei come Ettore Spalletti, Hidetoshi Nagasawa e Claudio Parmiggiani, chiamati a offrire una personale interpretazione della sintesi e del dialogo tra passato e presente. Particolarmente pregevole, all’interno, un’Assunzione di Maria Vergine con San Pietro in cattedra e San Girolamo attribuita al Guercino.

    Riattraversando il Broletto, si raggiunge Piazza Prampolini – per i Reggiani nota anche come Piazza Grande – dove a mostrarsi in tutto il proprio orgoglio storico è il Battistero di San Giovanni Battista, edificio a croce latina risalente al XII secolo con facciata riletta in stile rinascimentale alla fine del Quattrocento e custode di pietra dell’affresco con Battesimo di Cristo di Francesco Caprioli. Come curioso punto di contatto tra sacro e profano, i riferimenti per le misure commerciali all’esterno sono tradizionalmente all’origine del famoso detto “San Giovanni non vuole inganni”.

  • Seconda tappa - Teatro Municipale Romolo Valli, Reggio Emilia Reggio nell'Emilia

    Città creativa e patria del poeta Ludovico Ariosto, Reggio Emilia parla però anche attraverso i propri luoghi dedicati alla rappresentazione dello spettacolo dal vivo, tra i quali spicca il Teatro Municipale Romolo Valli, parte di un ampio complesso adagiato su uno spazio di circa 4mila metri quadrati.

  • Terza tappa - Il Museo del Tricolore e la Sala del Tricolore, Reggio Emilia Reggio nell'Emilia

    Tappa imperdibile nella città che dette i natali alla bandiera italiana è il Museo del Tricolore, allestito all’interno del Palazzo del Comune, nei locali prospicienti la Sala del Tricolore. In mostra, documenti e cimeli relativi alla storia della bandiera e l’importante nucleo di opere del progetto "Novanta artisti per una bandiera".

    La visita inizia con gli spazi riqualificati al piano terra, intitolati Ispirazione Tricolore, dove il Museo del Tricolore si apre al confronto con l'arte contemporanea e la creatività, con mostre permanenti e laboratori. Al primo piano, la sezione Bandiera Tricolore (ex sala Napoleonica) documenta la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia dal 1796 all’inizio della Restaurazione.  Al secondo piano, nella sezione Italia Tricolore (ex sala Risorgimentale) sono esposti materiali e cimeli che vanno dalla Restaurazione al completamento dell'Unità Nazionale fino al 1897 anno delle celebrazioni del primo centenario del Tricolore che culminarono con il celebre discorso di Giosuè Carducci. 

    Il percorso si compie nella settecentesca Sala del Tricolore, edificio confinante con il palazzo Casotti, dove il 7 Gennaio 1797 i delegati delle città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia decretarono e proclamarono la nascita del vessillo verde, bianco e rosso quale emblema della Repubblica Cispadana.


Ultimo aggiornamento 27/08/2021

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